CARMINEDD (Silene - Silene vulgaris), ALLA ROSSANESE
INTRODUZIONE
Quando si era “povera gente” andava bene tutto quello che si riusciva a mettere in padella. E a riscoprirle oggi queste antiche pietanze si ha anche la sorpresa di trovarle particolari e gustose. Infatti la sapiente, collaudata, esperienza delle nonne era riuscita a confezionarle, perfezionando delle ricette che di sicuro ancora oggi hanno dignità per essere utilizzate e tramandate. Questa che si illustra si ottiene con i giovani germogli della Silene (Silene vulgaris), prima della fioritura, un’erba di campo che cresce spontanea in campagna, in tutt’Italia. Ogni regione chiama questa pianta in modi diversi, carminedd a Rossano in Calabria, carletti a Venezia, e poi stridolo, sclopit, sciopit, strigoli, ecc. I germogli, tra l’altro, sono molto ricchi di vitamina C e un tempo si beveva l’acqua di cottura perché considerata curativa. In proposito in campagna si diceva “l’erba amara tienila cara”.
PREPARAZIONE
Mettere a cuocere le erbe in abbondante acqua. Una volta cotte, tenerle a bagno in acqua fredda, cambiando l’acqua varie volte. Poi strizzarle e metterle a soffriggere in una padella con olio, aglio e un peperoncino. A metà cottura aggiungere mollica di pane fresco e salare. Prima di terminare la cottura arricchire la pietanza con una spruzzata di aceto e così la verdura è bella e pronta per essere servita
INGREDIENTI PER 4 PERSONE
500 grammi di verdura selvatica
Uno spicchio d’aglio
Un peperoncino
50 grammi di mollica di pane fresco
Una spruzzata di aceto
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale q.b.
Ricetta di Donna Teresa della Gastronomia i Ciommetti di Rossano